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IL CLUB DELLE LETTERE SEGRETE di Angeles Donate

IL CLUB DELLE LETTERE SEGRETE di Ángeles Doñate

recensione di Giovanna Ferro

“Una mail non può contenere l’alone di una lacrima”

Josè Saramago

Le lettere il lietmotiv di questo libro, non l’icona che appare sul pc o sul cellulare di una nuova mail o di un nuovo messaggio, ma una busta che il postino lascia nella cassetta delle lettere. Appunto, il postino è quello che ha animato l’inverno della piccola cittadina spagnola di Porvenir.

Ma a cosa serve un postino in un mondo in cui non si scrivono più lettere? Un mondo in cui gli Sms, le mail e whatsapp hanno avuto la meglio anche in questo paesino arroccato tra le montagne.

Sara il postino di Porvenir rischia di essere trasferita da quella cittadina che l’ha vista crescere e dove ora crescono i suoi tre figli, perchè , per mancanza di lettere, l’ufficio postale rischia di essere chiuso.

Ma la sua vicina di casa Rosa, che ha visto Sara bambina, non si dà per vinta. Innesca una catena di lettere spedite senza mittente, col solo indirizzo. Mittenti e destinatari ignorano le rispettive identità, eppure decidono di partecipare a quel “gioco” nato per solidarietà, forse un pizzico di egoismo, ma anche per tanto amore.

La vita di ognuno di loro viene stravolta: c’e l’urgenza di aiutare una donna a salvare il proprio posto di lavoro, ma è anche l’occasione per raccontarsi, per chiedere scusa a qualcuno, ad aprire il cuore per dichiarare sentimenti mai espressi, scrivere di sogni, del passato o di ciò che desiderano per il futuro.

Chi sono le persone che in un freddo inverno hanno cambiato la vita tranquilla, ma noiosa, di Porvenir?

Rosa, un’ottantenne nostalgica che coraggiosamente ha dato vita a quella catena epistolare; Alma, giovane poetessa fuggita da una famiglia che non la sostiene nel suo sogno; una semplice donna dedita alla famiglia e amante della cucina; una peruviana che ha dovuto abbandonare nel suo paese i figli per riuscire a mantenerli, facendo pulizie; Alex, un giovane che aveva tanti sogni, il primo quello di lasciare Porvenir, ma che la vita lo ha costretto a rinunciarci. E tanti altri personaggi che nella scrittura hanno trovato il modo di riscoprire il senso di comunità e di appartenenza: mi piacerebbe che foste voi a scoprirli…

Ángeles Doñate è nata a Barcellona si occupa di insegnamento e comunicazione istituzionale nell’ambito del sociale e questo è il suo primo romanzo.

Il club delle lettere segrete è un libro che man mano cresce in gioia e solarità, nella speranza che un piccolo gesto possa far cambiare il mondo: il piccolo mondo femminile, visto che soprattutto le donne sono le protagoniste di questo romanzo. Donne capaci di cadere e rialzarsi, di darsi e di dare una seconda possibilità.

Tante citazioni famose di scrittori e poeti del passato sono presenti in questo romanzo e

c’è sicuramente un incitamento a ritornare alla scrittura, quella “antica” con carta e penna.

“ [… ] Scrivi una lettera. Non importa che sia lunga o scritta bene. Mandala a un’altra persona del paese. Anche se non la conosci, condividi con lei alcuni minuti della tua vita. Formiamo una catena di parole così lunga da arrivare fino in città, e così forte che nessuno possa spezzarla.”

Per chi ha voglia di una lettura semplice e leggera, di una lettura che fa sorridere e sognare, per chi crede nella forza delle parole e per chi cerca una storia d’amore dolce, ma non stucchevole “Il club delle lettere segrete” è il libro che corrisponde a tutto questo.

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Titolo: Il Club delle lettere segrete

Autore: Ángeles Doñate

Edizioni: Feltrinelli, 2015

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L’AMORE ADDOSSO – Sara Rattaro

L' amore addosso - Sara Rattaro - copertina

L’AMORE ADDOSSO di Sara Rattaro

recensione di Giovanna Ferro

“Esiste un momento preciso nel destino di ognuno di noi in cui una cosa diventa chiara:siamo sempre noi gli unici responsabili delle nostre azioni.”

Ero reticente nel leggere questo libro. Mi dicevo “Sarà la solita storia d’amore”, che poi solita non è mai…ma mi sono dovuta ricredere.

In questo romanzo Sara Rattaro ha tracciato, attraverso la figura di Giulia, la protagonista, sentimenti belli e contrastanti. Giulia è donna, figlia, sorella, moglie, amante e madre: in ogni suo essere si palesa in maniera differente. Sembrano tante figure che convergono nella stessa.

La sua lotta, sin da piccola, con una madre che le soffoca anche i pensieri; un marito facoltoso, affettuoso, ma assente; l’altro, quell’amore che lei non ha cercato, ma che l’ha completamente travolta.

“È sempre bello innamorarsi. Sì, è sempre bello anche se non puoi vivere l’amore, se ti devi nascondere o se sai che da adesso in poi non dormirai più. Ma, nonostante le avvertenze scritte in rosso, ti senti appagato, vivo e così giovane da pensare di ipotecarti ancora il futuro. Perché a innamorarsi e a fare follie non sei quasi mai tu, ma la parte migliore di te, e questa a volte sembra essere più che sufficiente per infilarsi in un mare di guai. “

L’Amore addosso è una storia di segreti, di bugie, di amori e di tradimento.

Giulia che vuole far pace col suo pesante passato, che non riesce a perdonarsi, ma che vuole vivere il presente a dispetto di tutto e di tutti, andando contro regole e pregiudizi, accantonando dubbi e difficoltà. Forse per dispetto?

All’inizio il lettore potrebbe non condividere il comportamento di Giulia, ma scorrendo le pagine del libro scoprirà di quante sfaccettature è composto il suo amore.

“Avevo deciso che tutto il mio dolore doveva trovare un posto preciso e smetterla di starmi dappertutto”.

Una scrittura scorrevole, leggera, ma puntuale che invoglia il lettore ad immedesimarsi nella vita della protagonista, nel bene e nel mare. Dall’inizio alla fine, senza sosta, la lettura ti travolge. Solo una donna che conosce le donne poteva far ruotare un romanzo intorno ad una sola protagonista: Giulia, con le sue due vite appese ad un solo filo.

“Ero solo l’unione di due metà sbagliate. “

Sara Rattaro è nata a Genova. È già autrice di cinque romanzi, accolti con grande successo da librai, lettori e critica, e tradotti in nove lingue: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via (Premio Città di Rieti 2014), Niente è come te (Premio Bancarella 2015), Splendi più che puoi (Premio Rapallo Carige 2016).

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Titolo: L’amore addosso

Autore: Sara Rattaro

Edizioni: Sperling &Kupfer

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IO, LA MIA STELLA – Federica Magnani

IO, LA MIA STELLA di Federica Magnani

recensione di Giovanna Ferro

Io, la mia stella è un romanzo di Federica Magnani edito da Albatros nel 2020.

L’amicizia e l’amore non si chiedono come l’acqua, ma si offrono come il tè.”

Proverbio giapponese



Una lettura semplice, scorrevole, delicata, in cui i sentimenti più importanti che vivono in una persona, l’amore e l’amicizia, si intrecciano, si fondono per poi trasformarsi diventando unici e diversi tra loro. Sentimenti senza i quali la vita sarebbe più povera.

La storia è quella di Stella e Giulia, due amiche da sempre, che finita la maturità decidono di prendersi un anno sabbatico per la voglia di scoprire luoghi e vivere nuove esperienze, prima di decidere il corso della loro vita.

Madrid farà da palcoscenico alla loro avventura.

La nuova città, un lavoro, condividere la stessa camera renderà ancora più salda e meravigliosa la loro amicizia. Ma un amore inatteso per Stella cambierà quella serena quotidianità che un po’ per volta si erano conquistate.

La passione, l’evasione di attimi, un sentimento profondo, coinvolgente, corrisposto travolgerà Stella. Non mancheranno delusioni ed aspettative infrante.

Sembra che il destino si sia divertito con lei. Stella però ha Giulia: la loro amicizia è forte e indistruttibile.

Per quanto si sia esigenti in amore, si perdonano più errori che nell’amicizia.”

Jean De La Bruyère

La freschezza di questo libro non manca di emozioni.

Sembra quasi che Stella e Giulia siano quelle amiche che hanno percorso con noi un pezzo di vita; attraverso loro ci rituffiamo nei buoni sentimenti, nelle belle amicizie, nella spensieratezza e in quegli amori non più adolescenziali, che forse da adulti abbiamo un po’ bistrattato.

Quello che Stella ci invita a fare è amare noi stessi, perchè solo volendoci bene siamo liberi di dare e disposti a perdonare.

Stella Magnani, moglie, mamma, ingegnere e appassionata di scrittura.

Attraverso i suoi romanzi sostiene il valore e il potere che le donne hanno nella società moderna.

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Titolo: Io, la mia stella

Autore: Federica Magnani

Edizioni: Albatros,2020

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LA TREDICESIMA STORIA – Diane Setterfield

LA TREDICESIMA STORIA di Diane Setterfield

recensione di Giovanna Ferro

Quando comprai questo libro non conoscevo l’autrice, mi lasciai conquistare dalla sua copertina e dalla presentazione del The Times “ Un libro splendido, una fuga incantata per chiunque ami la letteratura”.


“Una volta morte, le persone scompaiono. La voce, le risate, il calore del loro respiro. La carne. E alla fine le ossa. Il ricordo perde ogni elemento vitale. É una cosa tremenda e naturale. Qualcuno però fa eccezione a questo annullamento. Perché continua a esistere nei libri che ha scritto. […], ciò che secondo le leggi di natura dovrebbe svanire viene, grazie al miracolo dell’inchiostro sulla carta, conservato. É una specie di magia.”

Questo passo tratto dal libro La Tredicesima storia di Diane Setterfield è un omaggio ai libri e a ciò che rappresentano, come incarnazione dell’immortalità dell’uomo.

E’ un romanzo nel romanzo, un libro che parla di letteratura, in cui le protagoniste vivono attraverso i libri: una li scrive, l’altra li “custodisce”.

E’ un romanzo misterioso, che si scopre un po’ per volta, si avvicina allo stile gotico, è intrigante, con colpi di scena improvvisi. L’atmosfera sembra evocare i romanzi inglesi dell’ ‘800, la sua campagna, la brughiera, i paesaggi nebbiosi, dove misteri e fantasmi non mancano.

La storia ha inizio in una polverosa libreria, quando la sua “custode”, così ama definirsi Margaret Lea, riceve una lettera da Vida Winter, una scrittrice alquanto enigmatica.

Margaret che ama i libri più delle persone, che adora le biografie tanto da cimentarsi, ogni tanto, a scriverne qualcuna, viene invitata dalla famosa romanziera nello Yorkshire per redigere la sua biografia. Vida Winter ha sempre raccontato la sua vita in maniera celata a chiunque l’avesse intervistata, ora ha l’esigenza, forse per l’andare degli anni, di rivelare la sua misteriosa vita. Margaret un po’ titubante accetta e si reca nello Yorkshire dove verrà ospitata dalla stessa Vida.

Due donne di generazioni diverse che si incontreranno e si scontreranno fino a raccontarsi e a ritrovare quelle verità nascoste anche a loro stesse. Margaret viene un po’ alla volta rapita dalla storia della famiglia Angelfield, ma in particolar modo dal libro che Vida non ha mai voluto pubblicare: la Tredicesima storia. Quante volte Margaret leggerà e rileggerà i suoi appunti senza venirne mai a capo. Un intreccio di avvenimenti, di drammi, di vicende a dir poco spaventose, ma anche momenti di affetto e di passioni che riveleranno finalmente la vera storia di Vida Winter.

“Volete conoscere qualcuno? Mente anima e cuore? Chiedetegli di raccontarvidi quando è nato. Ciò che ne ricaverete non sarà la verità; sarà una storia. E niente è più rivelatore di una storia” Vida Winter

Una scrittura chiara, fluida, coinvolgente. Non si perde mai il filo del racconto tra un capitolo e l’altro; il mistero dei suoi personaggi e delle ambientazioni catturano la curiosità del lettore. Descrizioni precise e dettagliate. Le pagine del romanzo hanno un sapore dolce e amaro, di nostalgia e di tristezza. E’ un libro che parla di presente e passato, di libri e di scrittura, ma anche dell’amicizia di due donne.

La Tredicesima storia è il romanzo di esordio di Diane Setterfield, uscito nel 2006 è stato pubblicato in 38 paesi in tutto il mondo e ha venduto più di tre milioni di copie.

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Titolo: La tredicesima storia

Autore: Diane Setterfield

Edizioni: Mondadori

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VARIAZIONI SELVAGGE di Hèlène Grimaud

VARIAZIONI SELVAGGE di Helene Grimaud

recensione di Giovanna Ferro

Un’autobiografia, una storia insolita, che parla di musica e di lupi.

E’ un libro per chi ama la musica, ma anche per chi non fa della musica il suo lavoro.

E’ un libro ricco di emozioni, che si ascolta, più che leggerlo, ma col cuore:

Un balsamo per ferite antichecome scriveva l’amata Etty Hillesum.

Hélène Grimaud è una giovane donna francese, pianista, etologa e scrittrice.

La sua infanzia ad Aix, cittadina della Provenza; la scoperta della musica e la passione per il pianoforte. A 8 anni decise che la musica sarebbe stata la sua vita

“[…] la musica si è impadronita di me perché è l’estensione del silenzio, di quel silenzio che sempre la precede e ancora vi echeggia. La musica è una via d’accesso a un altrove della parola, a quel che la parola non può dire e che il silenzio, tacendolo, dice. Una musica senza silenzio cos’altro è, se non rumore ?[…]”

Un carattere non facile sin da bambina; non riesce a stabilire un rapporto con i suoi coetanei, poco tollera la disciplina, sia familiare che scolastica; immersa in un mondo tutto suo e per questo può sembrare superba, egocentrica. Ma, sarà proprio grazie al suo carattere deciso, scontroso, forte ed esuberante che riesce ad essere quello che è oggi Hélène.

Le lezioni al Conservatorio di Parigi le permetterano di conoscere grandi musicisti, dai quali ha potuto trarne il meglio per la sua carriera di concertista: Pierre Barbizet, Jorge Bolet, Daniel Baremboin e Lèon Fleisher, nonché la grande Martha Argerich.

Hèlène è giovane, grande talento musicale, bella, ma anche molto ribelle, tanto che, a soli 17 anni, durante una tournèe negli Stati Uniti decise di non voler più ritornare in Francia.

La vita americana fatta di dubbi e disperazione: qui vive abitando in piccoli appartamenti dove non dispone di un pianoforte e per continuare a studiare le partiture musicali, ne fitta qualcuno ad ore o andando ai negozi Steinway. Si sente in attesa di qualcosa: un’incontro casuale in un parco di Tallahassee, in Florida, dove si era stabilita, cambiò radicalmente la sua vita.

Una notte, in Florida, passeggiando per un bosco si ritrova a tu per tu con Dennis e Alawa, la sua lupa.

Fu una fortunata casualità che cambiò le mie prospettive. Eccoli i due momenti chiave della mia vita: il giorno in cui scoprii la musica e il giorno in cui entrai nell’ universo dei lupi”

E’ da questo incontro che Hélène sente molto forte il bisogno di un rapporto intenso con la natura e decide di fondare nel1991, in un villaggio del Connecticut, una riserva in mezzo alla foresta. un centro per la tutela , lo studio e la custodia dei lupi selvatici. Vive con loro e ne studia il comportamento per tre anni, vivendo in isolamento.

Riprenderà la sua carriera di concertista, acclamata in tutto il mondo.

Alla fine, stare con i miei lupi è un’estensione della mia vita artistica.Un arricchimento che risuona, ne sono sicura, nel modo in cui interpreto la musica che scelgo.”

Un libro che alterna musica, musicisti, storie e leggende di lupi in una sola fantastica storia vera.

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Titolo: Variazioni Selvagge

Autore: Hélène Grimaud

Edizioni: Bollati Boringhieri

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AZZORRE di Cecilia M. Giampaoli

AZZORRE di Cecilia M. Giampaoli

recensione di Giovanna Ferro

Azzorre è una storia vera, sofferta e un po’ taciuta.

Questo libro vuole ricordarla, in maniera differente, attraverso le parole di una figlia che cerca la sua verità.

Il Boeing 707 della Independent Air, una sconosciuta compagnia aerea americana, decollato dall’aereoporto di Orio al Serio, Bergamo, con a bordo 144 passeggeri, compreso l’equipaggio, e diretto a Santo Domingo non è mai atterrato.

Quell’8 febbraio del 1989 tante persone erano partite sognando di trascorrere qualche giorno di vacanza in un angolo di paradiso, sotto il sole dei Caraibi. Doveva essere uno scalo tecnico, quello a Santa Maria nelle Azzorre, arcipelago al largo del Portogallo, per poi proseguire per Santo Domingo,ed invece il Boeing 707 si schianta sul Pico Alto, una montagna dell’isola.

Un errore del pilota, un equivoco con la torre di controllo, le cattive condizioni climatiche? Non si hanno risposte. Si sa solo che nessuno si è salvato.

Papà Giuliano amava l’estate e d’inverno era solito fare un viaggio in paesi caldi. Cecilia era contenta perchè ogni volta che il suo papà tornava da un viaggio le portava un regalo. Quella volta Giuliano non era convinto di voler partire per Punta Cana e a Cecilia, che aveva sei anni, un pò le dispiaceva perchè non avrebbe ricevuto nessun dono se papà non fosse partito.

Si era sempre sentita in colpa per questo.

Un pomeriggio qualunque nell’oreficeria Giampaoli e quel giorno c’era anche Cecilia. La mamma apprende dalla radio la tragica notizia e da lì fiumi di telefonate.

I telegiornali della sera di quell’8 febbraio del 1989 sono stati come una sorta di condanna a morte.

Sono passati venticinque anni dal disastro aereo e Cecilia Giampaoli, ora che di anni ne ha trentuno, parte per l’isola delle Azzorre.

“ Non cerco spiegazioni, vorrei solo alleggerire i miei sentimenti”

Il viaggio della resa dei conti, la necessità di voler fare una buona volta pace con quel luogo che le rimanda una verità ancora offuscata. Quella verità che cerca in tutte le storie raccolte su quell’isola. Incontra persone, nascono amicizie. Cecilia vivrà pienamente quel luogo incantato, con dolore, con rancore, con rabbia, ma godrà anche di momenti di calma, di gioia e di speranza. Cecilia arriva in quest’isola per sentire ancora il suo papà vicino, per continuare ad aggiungere qualcosa alla lista dei ricordi che la legano a lui.

Quante storie ascolterà ed ognuna con un finale diverso, tanto da chiedersi: “Ma quante storie in questa storia?”

Questo libro non vuole essere un’inchiesta, né trovare colpevoli. I giorni trascorsi da Cecilia con persone, fino ad allora sconosciute, che l’hanno accolta, capita, consolata e coccolata, l’hanno resa una persona sicuramente più forte.

Forse ora è pronta per accettare pienamante il suo lutto.

“Il passato è passato ma il presente, prima di scivolare indietro anche lui, determina ogni futuro possibile”

Link di acquisto:

https://www.lafeltrinelli.it/libri/cecilia-giampaoli/azzorre/9788896176719

Sinossi

Cecilia Giampaoli nell’agosto del 2014 parte per S. Maria delle Azzorre: l’isola che nel 1989 era stata scenario di un’immensa tragedia, in cui il suo papà Giuliano aveva perso la vita nello schianto dell’aereo su cui viaggiava, diretto a Punta Cana.

Cecilia parte con l’intento di scoprire quei luoghi e saperne di più.

Prima di arrivare a S. Maria, sosta a Lisbona dove l’incontro casuale con un sacerdote, Duarte, forse il fato chissà, le darà speranza : “ Le persone che muoiono non scompaiono, si manifestano in noi, nei nostri cambi di umore e in questo modo ci segnano nel corso della vita”.

Il mattino seguente si imbarca per le Azzorre. Quando arriva a S. Maria ad attenderla c’è una ragazza giovanissima, Teresa, con la quale Cecilia aveva preso contatti dall’Italia. Durante il tragitto Teresa le descrive il luogo che la ospiterà e le indica la montagna sulla quale avvenne il disastro.

Il giorno dopo il suo arrivo, Cecilia, su indicazioni datele da Teresa, parte alla scoperta dell’isola. Il bar nella piazza centrale del paese sarà il suo piccolo rifugio; qui al suo pc scriverà il suo diario, in cui parlerà delle persone incontrate, dei loro racconti, del loro coinvolgimento, delle loro emozioni e delle proprie.

Teresa, Cesar, Costanza, Martin, Pedro faranno da tramite con le persone che Cecilia vorrà incontrare, che le parleranno di quella terribile notte, le mostreranno foto mai viste, ascolterà versioni diverse e a volte contrastanti. Visiterà l’aereoporto e la vecchia torre di controllo, da cui, quella tragica sera, erano forse partiti comandi sbagliati.

Cosa facevano il quel momento le persone che erano in servizio su quella torre quell’ 8 febbraio del 1989? Se lo è sempre chiesto.

Ma soprattutto Cecilia salirà sulla vetta del Pico Alto.

Ci sono ancora frammenti di aereo arrugginiti lassù, una lapide si erge per ricordare le vittime.

C’è silenzio, tanto silenzio.

Le persone di S. Maria, ormai amiche, condurranno Cecilia alla scoperta delle bellezze dell’isola. L’azzurro del cielo, le casine bianche, un mare meraviglioso. Un’isola ancora intatta.

Una tempesta azzurra, fra il gesso delle nuvole e delle case”

Cecilia resta un mese su quell’isola e il giorno della sua partenza è un giorno triste per Teresa e Costanza, le persone che hanno reso più leggero il suo soggiorno.

“Un viaggio perfetto” disse Cecilia alla madre, al suo rientro in Italia.

Il suo viaggio, però, non è ancora finito, i suoi “vuoti” non si sono del tutto colmati.

Cecilia incontrerà un’altra persona. Colmerà quei “vuoti”?

“Perdono ora, e chiedo perdono”.

Cecilia Maria Giampaoli, Urbino 1982. Vive e lavora a Pesaro. Si occupa di arti visive e usa la scrittura come un mezzo di ripresa. Nel 2015 un suo racconto, Pelle di Merluzzo, riceve il Premio Eccellenza Treccani Web. Suo il blog di racconti www.diaridiunmarinaio.com
Azzorre è il suo primo romanzo.

Titolo: AZZORRE

Autore: Cecilia M. Giampaoli

Edizione: NEO. edizioni

Recensione per Culturalfemminile.com